Intervista di Fabio Rubero – L’Agricoltore Cuneese 02/2024
Una macchina irroratrice ad alimentazione completamente elettrica realizzata dall’azienda Merlo. È una delle principali protagoniste del progetto Vi.P. (Viticoltura di Precisione) finanziato nell’ambito del Psr 2014/2020 della Regione Piemonte, dalla misura 16 – Cooperazione, Operazione 16.1.1 – Sostegno alla gestione dei Go e attuazione dei progetti (Azione 2) che, oltre alla multinazionale di Cervasca, coinvolge Confagricoltura Cuneo, Agroinnova – Unito, Altec, Egea New Energy SpA, AgriNewTech S.r.l. e IDS.
All’interno dell’azienda agricola Arione di Castiglione Tinella, questo macchinario si muove tra i filari delle vigne effettuando su ogni singola pianta il trattamento personalizzato di cui necessita, grazie ai dati precedentemente rilevati ed elaborati. Uno straordinario gioiello della tecnologia di cui abbiamo parlato con l’ingegner Daniele Canova del gruppo Merlo di Cervasca.
Ingegner Canova, di che mezzo si tratta?
“È un mezzo della nostra gamma Cingo (linea di macchine cingolate della Merlo ndr) a motorizzazione completamente elettrica. Le sue dimensioni ridotte (1,2 metri di larghezza ndr), gli consentono di muoversi agevolmente tra i filari e il suo baricentro basso è ideale per lavorare in un vigneto come quello di Castiglione Tinella con pendenza 25% (14°) longitudinale e 15% (9°) trasversale. Con i suoi soli 800 chili è inoltre una macchina particolarmente leggera, così da non danneggiare il terreno. Infine, coppia espunto molto alti gli danno una buona trazione anche sui terreni più difficili e magari fangosi”.
Come funziona?
“Il mezzo è dotato di una pedana, su cui l’operatore accede alla plancia di comando che ha due leve per muovere i cingoli e, dunque, il mezzo. La macchina è dotata di una elettropompa che movimenta il fluido idraulico che può servire per qualsiasi utenza, ma nel caso specifico serve per l’orientamento della testata dell’atomizzatore, a seconda di dove va diretta. La suddivisione in 4 settori comandati da altrettante elettrovalvole consente di operare con estrema precisione, consentendo di ottimizzare il trattamento fitosanitario che, essendo impattante dal punto di vista economico e ambientale, va ridotto azzerando gli sprechi”.
In termini di autonomia?
“La macchina ha due pacchi batteria da 7,5 kw/h per un totale di 15 kw/h per un’autonomia che va dalle 4 alle 8 ore di lavoro,
a seconda delle condizioni di lavoro. In un ambito di viticoltura standard il consumo è maggiore, mentre con la viticoltura di precisione si consuma decisamente meno e dunque si ha un notevole risparmio anche sotto questo punto di vista”.
Quali gli sviluppi futuri del vostro macchinario?
“Sicuramente l’utilizzo ad altri ambiti oltre a quello vitivinicolo. Penso soprattutto all’utilizzo all’interno delle serre dove la riduzione dell’emissione di gas e l’ottimizzazione dell’uso di sostanze fitosanitarie è ancora più importante, ma penso anche a quelle zone dove muoversi con un trattore risulta difficoltoso per questioni di spazi. Le possibilità sono davvero tante”.
Cosa vi sta insegnando il progetto Vi.P.?
“Questa esperienza ci ha portato ad apprendere molto e ad accrescere la nostra esperienza in un campo dove la Merlo e il brand “Cingo” già operavano, ma senza mai avere fatto uno studio sull’impatto ambientale così raffinato, in un momento in cui la sostenibilità è sempre più cruciale. Abbiamo sviluppato un macchinario completamente elettrico per il lavoro in vigna che dunque ci consente di entrare in un mercato, sino ad oggi non tra i principali. Nonostante sia stato poco pubblicizzato, ci sono già pervenute parecchie richieste di informazioni sul mezzo”.
Quando un macchinario tutto autonomo?
“Penso a breve perché è un progetto a cui stiamo già strizzando l’occhio. Nel nostro futuro vediamo macchine cingolate completamente autonome, con la presenza di un operatore che verifichi che l’intelligenza artificiale non faccia scherzi (ride), ma autonome nell’utilizzo; senza che l’operatore debba salirci sopra”.